La Red Robin è una selezione di fotinia rustica, tipicamente utilizzata per realizzare quelle che, informalmente, vengono tante volte indicate, dai non addetti ai lavori, come: le siepi rosse.
Come molte piante da siepe, si tratta di un ibrido di due specie diverse: photinia glabra e photinia serrata (o serrulata). L’incrocio è caratterizzato da intensa vigoria, portamento eretto e rami folti. La pianta viene indicata normalmente nei cataloghi come Photinia x fraseri, la parola fraseri è un patronimico e indica il vivaio di origine della prima selezione, il Fraser di Birmingham, che ottenne in Alabama i primi incroci, intorno al 1940.
La selezione Red Robin deriva da tali ibridi, ma è stata ottenuta in Nuova Zelanda, esattamente agli antipodi dall’Italia, fatto che a posteriori ne chiarisce anche l’ottima adattabilità al nostro paese.
Come accennato, si tratta di una pianta a rapido accrescimento, che vegeta rapidamente fino a raggiungere i due metri, due metri e mezzo. Raggiunta tale dimensione, la crescita della chioma procede, ma rallenta. Le massime dimensioni normalmente attestate per questa selezione sono di 3-5 metri per le altezze e di 3-4 metri per il diametro orizzontale della chioma.
La celerità con cui la pianta raggiunge la dimensione idonea a fungere da frangivista, unita alla naturale riduzione di velocità dell’accrescimento a cui va incontro, una volta raggiunta tale altezza ottimale, rendono tale selezione molto semplice da gestire, anche per i giardinieri neofiti o i meno attenti.
La fotinia è un ottima siepe anche per un altro motivo. In caso di piante che presentino dei vuoti, la strategia più efficace per riempire le aree meno dense è, paradossalmente, quella di applicare un taglio vigoroso dove i rami già mancano. La pianta risponde alla potatura ricacciando rami multipli, prossimalmente al punto d’amputazione. La rimozione dei rami più forti permetterà ai sottostanti di crescere più rapidamente.
Per quel che riguarda le temperature minime sopportate, non c’è unanimità delle fonti. Sicuramente si può utilizzare dove la minima ricade nell’intervallo -10/-15 °C, ma diverse fonti attestano il suo utilizzo anche in climi più freddi, con minime che arrivano a -20/-25 °C. In tali casi appare rilevante il tempo di esposizione alla temperatura e il livello di salute della pianta.
Per quanto riguarda il terreno, le Red Robin e generale tutte le piante del genere Photinia, sono particolarmente versatili. Hanno un optimum in terreni neutri, drenanti e fertili, ma risultano nel complesso ampiamente adattabili. In caso di terreni molto calcarei, si può incorrere in problemi di clorosi ferrica, risolvibili concimando e che comunque difficilmente portano ad un danneggiamento irreparabile della pianta, implicando per essa per lo più danni estetici.
Si deve ricordare sempre, nel post trapianto, che fintanto che le piante non avranno sviluppato un apparato barbicale autonomo, sarà importante innaffiarle. Se il terreno di trapianto ha acqua biodisponibile, una volta attecchite le piante, si può tralasciare l’irrigazione, mentre in vaso essa rimarrà sempre necessaria.
La fotinia, come gran parte delle piante, fiorisce. La fioritura è bianca e avviene intorno a Maggio. I fiori sono riuniti in piccole infiorescenze, dalla forma frattale, che collettivamente appaiono come delle mazze simili ad un cavolfiore. Odorano lievemente, ricordando il profumo del biancospino.
Sul territorio italiano la pianta non incontra malattie che le risultino letali e ha pochi parassiti, tutti facilmente contrastabili.
Per questi motivi, vista l’alta rusticità, la semplicità di gestione e la crescita rigogliosa, viene sovente utilizzata in prossimità di abitazioni e spazi pubblici.